L’installazione di luce, Pulse Red alla Punta della Dogana da Mar, zona limite per l’accesso al cuore di Venezia, affronta, (come contributo all’approfondimento del tema del confine sviluppato dal progetto “borders”) l’ampia questione della comunicazione massmediatica attraverso un intervento ambientale urbanistico di forte impatto scenografico e simbolico.
Dell’intera struttura, progettata dal Benoni nel 1677, l’artista Andrea Morucchio isola il globo d’oro che risplende di fronte al campanile di S. Marco caricandolo di nuovo significato. La sfera sovrastante la torre diventa il supporto sul quale far pulsare un segnale luminoso intermittente di colore rosso.
La Punta della Dogana è sempre stato un luogo di grande valenza simbolica, dove con uno sguardo si riesce ad abbracciare la città, dove si incrociano le attività dell’uomo con quelle della natura. Ora come in passato vi entrano ed escono navi cariche di persone e di merci, crocevia di popoli, culture e interessi diversi. E’ proprio questa caratteristica a stimolare l’elaborazione formale e concettuale dell’operazione, oltre a dare la chiave di lettura per la comprensione del messaggio.
Il globo d’oro come punto di attrazione per chi dal mare accede a Venezia e la Dogana da Mar come punto di contatto con il resto del mondo, luogo storicamente deputato allo scambio, al deposito e allo smistamento. Estremità dove si convogliavano le informazioni che poi si diramavano in città e da lì nel resto del mondo conosciuto. Il sistema che comunicava allora tra culture diverse era veicolato dallo straordinario ruolo catalizzatore di Venezia all’interno dei canali commerciali del tempo.
Ispirandosi a tali considerazioni, Morucchio elabora un’operazione che affronta le tendenze egemonizzanti della comunicazione massmediatica contemporanea. Il globo pulsante diventa antenna/schermo che oggi capta i segnali elettromagnetici dei flussi comunicativi e ne fagocita l’intellegibilità, riducendoli a semplice intermittenza luminosa di superficie. Allegoria, l’allarme rosso, di un sistema sull’orlo del collasso. L’imposizione di un modello propagandistico, pervasivo, il ritmo sostenuto del bombardamento informativo, da tempo pongono la questione delle capacità individuali di comprensione e filtraggio dei messaggi.
Tale intervento mirato intende sfruttare la visibilità mediatica del luogo per insinuare il messaggio antagonista nel mainstream, appropriandosi dei i suoi codici comportamentali. In questo caso la spettacolarizzazione del gesto artistico funziona al contrario per affermare la necessità di una presa di coscienza, altrimenti preclusa su larga scala.
Un intervento minimo di public art in grado di determinare una risonanza attraverso i tre elementi dell’ architettura, della storia e dello spirito del luogo.