Percer-Voir | Reggio Emilia
Percr-Voir 01 May 25 - June 9 2002, Chiostri di San Pietro, Reggio Emilia Conceived for Opera Buona Curated by Marinella Paderni
The environmental installation Percer-Voir was first realised by placing fourteen glass elements on the turf of the Chiostri di San Pietro in Reggio Emilia and later on the water surface of the Botanical Garden in Hobart. The installation is made by glass points “springing out of” earth. The visual effect is that points likely flow out of the ground or of the water. The natural light permeates the mate glass points giving them dynamism, shape and “essence”. The movement of our visual field respect the installation space reveals rhythmically the presence of the points that virtually project around their diagonal or vertical tangents. The linear projections of the crystal points are propagated in the space connecting earth/sky and creating a visionary scenery of one environment crossed by light flows. The synergy created by placing glass “points” within the environment activates a vibration process by which visitors are deeply engaged, and through the experience stimulated to see in them an inner experience that transcends rationality. The title Percer-Voir, from the French “perceive”, plays on the literal translation of the two terms: pierce and see. The title encourages the physical and objective perception of the environment through a sequence of perforations - metaphorically, by the glass points - that stimulate an emotional and subjective perception, a greater understanding allowing us to see by piercing, lighting the depths of one’s own soul. The installation elements, point or tip, could be considered as “archetype of the physical world, created by the spiritual forces and floating in the ethereal world”. It would represent the spiritual energy by which the nature has been created and constantly is renewed and strengthened. It shows the existence of a potent and inexplicable reality, not visible to the sensible and superficial observation of the nature.
L’installazione ambientale Percer-Voir è stata realizzata la prima volta collocando quattordici elementi in vetro sul manto erboso dei Chiostri di San Pietro a Reggio Emilia e successivamente sullo specchio d’acqua del Giardino Botanico di Hobart. Gli elementi in vetro vengono installati per mezzo di barre di ferro attaccate alla base e inserite sottoterra o su trepiedi adagiati sul fondo del lago. L’effetto visivo che danno le punte così collocate è quello di “fuoriuscire” dalla terra o dall’acqua. La luce naturale compenetra le punte di vetro acidato dinamicizzandole e determinandone la forma e “l’essenza”. Il movimento del nostro campo visivo rispetto allo spazio installativo svela ritmicamente la presenza delle cuspidi, che virtualmente proiettano nello spazio attorno le loro tangenti diagonali o verticali. Le proiezioni lineari delle punte di cristallo dal manto erboso o dalla superficie dell’acqua si propagano nello spazio connettendo la terra al cielo, creano la “visione” di un ambiente solcato da flussi luminosi; la sinergia tra le cuspidi e l’ambiente dovrebbe attivare un processo vibrazionale che coinvolge l’osservatore profondamente, stimolandolo a “vedere in se stesso” conducendolo ad un’esperienza interiore che prescinde dalla razionalità. Percer-Voir, dal francese percepire, gioca sulla traduzione letterale che è perforare-vedere; la percezione fisica oggettiva dell’ambiente costellato da una sequenza di “innesti vitrei” dovrebbe stimolare una percezione emozionale soggettiva che porta a “vedere forandosi”, facendo luce nel profondo del proprio animo. L’elemento punta o cuspide rappresenterebbe l’eterna forza spirituale da cui la natura stessa è nata e nasce di continuo. Rende tangibile l’esistenza di una realtà potente e inesplicabile non visibile all’osservazione sensibile e superficiale della natura.